L’Arcano senza nome: trasformazione e rinascita tra morte e purezza nei Tarocchi

Alejandro Jodorowski vede in questo arcano un parallelo del Matto. Questa relazione mi ha colpito e mi è sembrata fertile. Per questo motivo ho costruito l’Arcano senza nome come un ricalco della mia versione del Matto: ha lo sguardo rivolto verso l’alto e un’andatura danzante.

Non sta mietendo, ma tiene la falce sulla spalla, come il Matto tiene il suo fagotto. Invece del bastone l’altra mano stringe un giglio, fiore che ricorre spesso nell’iconografia sacra cristiana, simbolo di purezza, ma anche di fragilità e cura.

L’Arcano senza nome (prova colori)

Nella mia carta non compaiono le teste coronate, gli arti e le ossa che si trovano a terra nel Tarocco di Marsiglia. Ho deciso di sostituirle con mani di Fatima dotate di occhi, che vedo come segno di umanità, di azione, ma anche di protezione.

Ho poi voluto rendere esplicita la funzione trasformativaa che leggo in questo Arcano: alle mani che affiorano dalla terra corrispondono altrettanti cuori alati e coronati di fiammelle, anime già trasformate e purificate che si muovono nello spazio celeste che tutto circonda.

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